LE GUERRE D’ITALIA (1494-1516)



Con la morte di Lorenzo il Magnifico, nel 1492, si concluse un periodo di relativa pace che era iniziato con la pace di Lodi (1454) e che aveva concluso lo scontro tra Venezia e Milano. Nel 1494 il re di Francia Carlo VIII, che si riteneva il legittimo erede degli Angioini del meridione italiano, scese in Italia per conquistare il Regno di Napoli.
Carlo passò per Milano dove Ludovico il Moro lo attendeva convinto di poter utilizzare la sua alleanza per estendere il suo dominio sul nord Italia. Il re francese giunse in Italia con un esercito di  30 mila uomini e 40 cannoni a pezzo unico che terrorizzarono gli stati italiani. Il giovane Piero dei Medici, signore di Firenze, cedette ai francesi le fortezze di Pisa e Livorno e versò una cospicua quantità di denaro. Appena Carlo VIII ebbe lasciato Firenze, il partito repubblicano guidato dal monaco domenicano Girolamo Savonarola rovesciò il regime dei Medici e proclamò la Repubblica. L’avanzata di Carlo VIII lo portò ad entrare a Roma costringendo il papa Alessandro VI a rifugiarsi dentro Castel S. Angelo. Giunti nel Regno di Napoli i francesi non ebbero nemmeno bisogno di combattere, perché gran parte dell’esercito partenopeo disertò e invocò Carlo VIII come un liberatore. Il 22 febbraio 1495 Carlo entrò solennemente a Napoli indossando una sontuosa veste da cerimonia con un falcone da caccia poggiato sulla mano. Il giovane re Ferdinando II (chiamato Ferrandino) si rifugiò ad Ischia e poi a Messina in attesa di riorganizzare l’esercito. A maggio i partenopei contrattaccarono  e i francesi furono costretti ad abbandonare la città.
I governanti italiani, compreso Ludovico il Moro, avevano capito che Carlo non si sarebbe accontentato di Napoli e formarono una lega (Lega di Venezia o Lega Santa) che comprendeva la Spagna, l’Impero, il papa, Venezia e Milano. L’esercito francese, mentre risaliva la penisola nel tentativo di rientrare in Francia, si scontrò con quello della Lega Santa nella battaglia di Fornovo (1495). Lo scontro ebbe un esito incerto e permise a Carlo di rientrare in Francia senza gravi danni.

A Firenze, come abbiamo visto, si era imposto invece un governo repubblicano di tipo teocratico guidato dai sostenitori di Girolamo Savonarola. Il frate domenicano aveva conquistato la fiducia di molti fiorentini per aver previsto la morte di Lorenzo dei Medici e aver letto la venuta di re Carlo come l'avverarsi delle profezie scritte nel libro dell’Apocalisse. Per alcuni anni il partito del frate cercò di bandire il vizio dalla città, vietando il gioco d’azzardo, la prostituzione e giungendo a distruggere i quadri licenziosi. Dopo una serie di polemiche con le gerarchie vaticane giunse nel 1497 la scomunica del papa Alessandro VI (in tempi recenti alcuni studiosi hanno sostenuto che fosse un falso architettato dal figlio del papa Cesare Borgia). La fazione contraria al Savonarola riprese forza e il frate fu arrestato, torturato e ucciso per impiccagione con due suoi seguaci. Il suo corpo poi fu arso subito dopo e le ceneri furono gettate nell’Arno. Almeno per ora la Repubblica continuò a sopravvivere.

La prima spedizione francese mise in evidenza la debolezza del territorio italiano, stimolando il desiderio di conquista di alcune nazioni europee. Si aprì quindi una lunga serie di guerre che si concluse col passaggio della Penisola sotto la dominazione straniera, con alcune eccezioni come Venezia o lo Stato Pontificio.
Intanto in Francia era divenuto re Luigi XII che, appellandosi ai diritti ereditati dalla nonna Valentina Visconti, intendeva riprendere Napoli e conquistare Milano. Dopo aver concluso un’accordo con Ferdinando il Cattolico di Spagna (Trattato di Granada del novembre 1500) che prevedeva la spartizione del meridione,  giunse in Italia con un esercito e conquistò il Ducato di Milano (1500). Nello stesso anno avvenne anche la conquista di Napoli, favorita dalla neutralità di Venezia e del papa. Nell'estate del 1501 sopravvenne un disaccordo tra gli alleati e nella conseguente guerra i francesi furono gravemente sconfitti nella  battaglia del Garigliano (1503) e costretti a cedere agli spagnoli tutto il meridione italiano.

Nel frattempo il papa Alessandro VI era riuscito a favorire la creazione di un piccolo stato tra le Marche e le Romagne per il figlio Cesare Borgia. Alla morte di Alessandro VI nel 1503 però, Venezia ne approfittò per invadere e conquistare la Romagna. Il nuovo papa Giulio II Della Rovere, che non aveva rinnovato il suo appoggio a Ceare Borgia, dopo averlo fatto imprigionare organizzò una lega militare (Lega di Cambrai) composta da Luigi XII di Francia, Massimiliano I del Sacro Romano Impero, Ferdinando II d’Aragona ed alcuni principi italiani. La Serenissima fu sconfitta nella Battaglia di Agnadello, 1509, e perdette così gran parte dei domini di Terraferma. «Nel 1510, tuttavia, Giulio II ritenne che la Francia rappresentasse per gli equilibri nella penisola una minaccia ben più grave di Venezia. Fu così che il pontefice lasciò la Lega di Cambrai per allearsi con la Serenissima. L'anno seguente, anche la Spagna e il Sacro Romano Impero cambiarono schieramento, portando così alla creazione della Lega Santa contro la Francia» (fonte: wikipedia).
Inizialmente, la guerra non fu favorevole alla Lega Santa in quanto il suo esercito venne sconfitto nella battaglia di Ravenna nell'aprile del 1512. Tuttavia, anche a causa della morte del comandante dell'Armata Reale francese in Italia Gastone de Foix, i francesi si ritirarono dal Ducato di Milano e da tutta l'Italia. In tal modo i vincitori decisero di restaurare il potere degli Sforza a Milano e dei Medici a Firenze.
Il dominio degli Sforza su Milano però non durò a lungo. Con la battaglia di Marignano, detta anche la battaglia dei giganti (1515), il nuovo re di Francia Francesco I di Valois (1515-1547), alleato coi veneziani, sconfisse l’esercito degli svizzeri che combattevano per il duca Massimiliano Sforza.

Il nuovo papa Leone X de’ Medici favorì la stipula, nel 1516, della Pace di Noyon la Francia e a Spagna, di cui era divenuto monarca il giovanissimo re Carlo I d'Asburgo (1516-1556). La Spagna riconosceva Milano come possesso francese e i francesi riconoscevano il dominio spagnolo su tutto il sud Italia, compresa la Sicilia.




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