Le guerre del '700

Guerra di Successione spagnola
Sul finire del secolo XVII regnava in Spagna CARLO II D'ASBURGO, che era salito sul trono nel 1665, quando aveva quattro anni. All’età di 30 anni sembrava un vecchio, aveva contratto un gran numero di malattie e, alla fine del secolo, fu chiaro che egli sarebbe morto senza prole.

Con lui il ramo asburgico spagnolo era destinato a estinguersi. Aspiravano alla successione Luigi XIV di Francia, l'imperatore Leopoldo I d'Austria, in quanto sposati ciascuno ad una sorella di Carlo II. Anche il principe elettore di Baviera Giuseppe Ferdinando e Vittorio Amedeo II di Savoia erano imparentati con Carlo e potevano, in teoria, aspirare allo stesso trono. Dopo un lungo lavorio delle diplomazie però, alla morte di Carlo II (10 novembre del 1700) salì al trono spagnolo il duca d'Anjou col nome di Filippo V, il quale venne riconosciuto in tutti i domini della corona e trovò naturalmente un validissimo sostenitore in Luigi XIV. Luigi XIV aveva accolto in Francia Giacomo II Stuart e si dichiarò suo paladino riconoscendolo come il re legittimo d’Inghilterra. Egli inoltre occupò alcuni fortilizi olandesi di confine per anticipare eventuali attacchi. La corte di Vienna invece impugnò la validità del testamento di Carlo II e, poichè le proteste sarebbero state inutili e non c'era da sperare in possibili trattative col monarca francese, cominciò a far preparativi di guerra e si adoperò attivamente per cercare alleati contro la Francia e il nuovo re di Spagna. La Spagna era una potenza indebolita e in crisi finanziaria, ma aveva le risorse di un immenso impero. Non si poteva concepire che fosse annessa, o quasi, alla Francia, e neppure all’Austria. L’Europa sarebbe stata totalmente sconvolta, dominata, come all’epoca di Carlo V, da un’unica superpotenza.
In breve contro Filippo V e Luigi XIV si costituì una potente lega di cui fecero parte l'Inghilterra, l'Olanda, l'imperatore Leopoldo e vari principi della Germania; in favore della Francia e della Spagna si schierarono la Baviera, il Portogallo e la Savoia (questi ultimi due, però, nel corso della guerra passarono all’altra coalizione).
Dopo alterne vicende, il pretendente austriaco nel frattempo (1711) era diventato imperatore, col nome di Carlo VI, succedendo a Giuseppe I, suo fratello, e figlio maggiore del defunto Leopoldo I; quindi, se avesse vinto la guerra, avrebbe anche lui riunito tra le sue mani un potere eccessivo. L’Inghilterra cercò quindi un accordo con Luigi XIV per porre fine alle ostilità.
Con la pace di Utrecht (1713) e di Rastatt (1714) la guerra ebbe termine. Filippo di Borbone venne riconosciuto re di Spagna e accettò la separazione tra la sua corona e quella di Francia. La Spagna cedette all’Austria i Paesi Bassi spagnoli, Milano, la Sardegna e il regno di Napoli. L’Inghilterra ottenne Gibilterra, chiave del Mediterraneo, e Minorca nelle Baleari. La Francia cedette all’Inghilterra i territori nordamericani di Terranova. Vittorio Amedeo II di Savoia ottenne la Sicilia. L’Inghilterra ottenne dalla Spagna l’asiento, cioè il monopolio per 30 anni del commercio degli schiavi africani, più il diritto di inviare ogni anno nelle colonie spagnole americane una nave mercantile di 500 tonnellate per vendere le sue mercanzie.
Nel 1720, dopo una nuova guerra contro la Spagna, la Sicilia passò agli austriaci e la Sardegna ai Savoia. In questo modo il duca Vittorio Amedeo II di Savoia ottenne dall’imperatore Carlo VI il titolo di re di Sardegna.

Guerra di successione polacca (1733-1738)
Alla morte del principe elettore di Sassonia Federico Augusto, re di Polonia con il nome di Augusto II, si aprì la questione della successione al trono di Polonia, che sfociò in un conflitto europeo. La Polonia era uno stato molto esteso (dal mare Baltico al mar Nero) ed era retto da una monarchia elettiva in cui la scelta del re era affidata ad una Dieta di nobili. Poichè l'elezione doveva avvenire all'unanimità, la scelta del nuovo re era spesso molto problematica. La Russia e l’impero sostenevano la candidatura di Federico Augusto III di Sassonia, figlio del defunto Augusto II, mentre i cattolici polacchi, sostenuti dalla Francia, elessero Stanislao Leszczyski  (suocero di Luigi XV). I russi, però, invasero la Polonia e imposero l’elezione di Augusto III. La Francia, alleata della Spagna, dichiarò guerra alla Russia e all’imperatore Carlo VI, mentre Stanislao Leszczyski si rifugiò a Danzica.
Il Regno di Sardegna combattè a fianco dei francesi e degli spagnoli.
Le vittorie conseguite dalla coalizione anti-austriaca in Italia spinsero gli austriaci ad aprire le trattative. Nel 1735 vennero firmati i preliminari della pace, che sarebbe stata definitiva nel 1738 (pace di Vienna). Carlo VI ottenne Parma e Piacenza ma dovette cedere Napoli e Sicilia a Carlo di Borbone, (figlio di Filippo V di Spagna), con l’impegno di non unire le corone di Napoli e di Madrid: si spezzò così l’egemonia imperiale in Italia. Stanislao Leszczyski rinunciò alla Polonia ricevendo la Lorena, che sarebbe stata poi ereditariamente trasmessa alla Francia; il duca di Lorena Francesco Stefano ottenne il diritto di successione in Toscana alla morte del granduca regnante Gian Gastone, ultimo dei Medici.

Guerra di successione austriaca (1740-1748)
Carlo VI, l’imperatore asburgico, non avendo figli maschi, fin dal 1713 aveva emanato una Prammatica Sanzione con la quale stabiliva che la monarchia asburgica doveva passare alla figlia maggiore Maria Teresa che intendeva sposare il duca Francesco di Lorena. Per evitare contese alla sua morte occorreva però che le maggiori potenze europee riconoscessero l'ordine di successione stabilito dalla Prammatica Sanzione. I vecchi alleati di Carlo VI non vedevano di buon occhio l’eccessiva potenza dell'Austria, e la Francia sperava di poter togliere le Fiandre all'Austria
. Alla morte di Carlo VI, il 20 ottobre del 1740, il giovane re di Prussia Federico II, decise di invadere la ricca regione mineraria della Slesia, profittando della situazione di difficoltà della giovane Maria Teresa che in quel momento aveva bisogno del riconoscimento e della fedeltà dei principi tedeschi. In particolare uno di questi, l’elettore di Baviera, non aveva riconosciuto la successione e si era candidato al trono imperiale. Si formò così, contro l'Austria, una vasta alleanza animata da Francia, Spagna e Prussia, mentre Inghilterra e Olanda si schierarono con Vienna.
Nel 1748 le potenze si accordarono nella pace di Aquisgrana, ponendo fine alla guerra. Maria Teresa, per evitare a sconfitta, riconobbe l'occupazione prussiana della Slesia nel 1745 (pace di Dresda), ottenendo l'uscita della Prussia dal conflitto; si procurò quindi l'aiuto dell'Ungheria, a cui aveva concesso maggiore autonomia, e riuscì a convincere il duca di Savoia Carlo Emanuele  III a schierarsi dalla sua parte, ottennendo così l'elezione di suo marito Francesco Stefano di Lorena a imperatore e il riconoscimento del suo diritto a conservare la corona. Con la pace di Aquisgrana (1748) l'Austria recuperò i Paesi Bassi occupati dai francesi ma dovette cedere Parma e Piacenza a Filippo di Borbone, un altro figlio del re di Spagna.

Guerra dei sette anni (1756-1763)
Questa guerra segna il ribaltamento delle alleanze. L’Austria e la Russia si alleano con la Francia, mentre la Prussia si allea con l’Inghilterra. Winston Churchill la definì come la prima vera "guerra mondiale" poiché fu il primo conflitto nella storia umana ad essere combattuto in varie parti del globo, tra diverse nazioni europee e le rispettive colonie.
Si trattava di decidere l’egemonia in Europa e nelle colonie d’oltreoceano. Maria Teresa d'Austria intendeva recuperare la Slesia, persa nella Guerra di successione austriaca. La Prussia dopo alcuni successi iniziali, si trovò completamente accerchiata e, a causa del progressivo disimpegno dal fronte europeo degli inglesi, nel 1762 stava per soccombere. A quel punto però, morì la zarina di Russia Elisabetta e le successe il nipote Pietro III, ammiratore di Federico II di Prussia, con il quale raggiunse presto la pace.
Alla fine (1763) l’Inghilterra ottenne dalla Francia il Canada, i territori ad ovest del Mississipi e alcune isole dei Caraibi; ebbe inoltre il controllo dell’India e del Senegal in Africa. Maria Teresa dovette rassegnarsi a lasciare la Slesia alla Prussia.
L’alleanza tra la Francia e l’Austria venne comunque mantenuta e ulteriormente rafforzata ed ebbe il suo punto di massimo nel matrimonio, celebrato nel 1770, tra l’arciduchessa Maria Antonietta, figlia di Maria Teresa, con il Delfino di Francia che sarebbe diventato Re con il nome di Luigi XVI.

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