Il nome "borsa" sembra derivi dalla
denominazione di una piazza di Bruges in cui, fin dal XIV secolo, sorgeva il palazzo di una famiglia di
mercanti veneti, i Della Borsa. Il nome venne poi utilizzato anche per definire
altre piazze mercantili, ma ebbe la sua consacrazione ufficiale nel 1719, quando andò a definire la Bourse
di Parigi.
Oggi il termime Borsa Valori viene usato per definire un
mercato organizzato e regolamentato per la negoziazione di titoli, cioè degli
strumenti finanziari che rappresentano quote di capitali di un'impresa (azioni), o debiti
(obbligazioni), o sono derivati {futures, opzioni, swaps).
(….)
Cerchiamo di capire che cosa si intende con i
termini più diffusi, azioni
e obbligazioni.
Le azioni rappresentano una quota del capitale di una
particolare tipologia di imprese, chiamate appunto società per azioni. In pratica, quindi l'acquisto di una o
più azioni rende l'acquirente formalmente socio e comproprietario dei valori dell'impresa. L'azione conferisce al possessore il diritto di partecipare agli utili
(dividendi), il diritto a una parte
proporzionale del patrimonio sociale in caso di liquidazione, il diritto di voto nelle assemblee degli
azionisti.
Anche le obbligazioni sono emesse da
società, sia pubbliche sia private, e rappresentano titoli di credito con cui di fatto il sottoscrittore
concede un prestito alla società emittente in cambio di un interesse fisso. A
differenza dell'azionista, poi, il possessore di obbligazioni non partecipa alla vita della società, non
ottiene dividendi sugli utili conseguiti, non corre il rischio d'impresa.
Sia nel caso dello Stato sia delle società
private, l'emissione di titoli è finalizzata a raccogliere sul mercato i
capitali necessari per finanziare la propria attività. Ad acquistare i titoli sono, invece, i
risparmiatori che cercano di procurarsi un reddito.
Le azioni vengono vendute a un determinato valore nominale. Essendo però delle quote
del capitale di una società, laddove questo aumenta nel tempo, anche l'azione crescerà di valore
attestandosi su prezzi elevati. Al contrario, se la società va male e il
capitale sociale diminuisce, l'azione perderà valore e il suo prezzo diminuirà.
Tutto ciò almeno in teoria; poi, all'atto pratico, a far crescere o diminuire il valore delle azioni sono
soprattutto le aspettative di chi compra e vende titoli, che scommette cioè sulle
sorti future di una società: in rialzo, se sono convinti che le prospettive saranno rosee, in
ribasso se invece ritengono probabile una flessione dell'andamento sociale. Così, ad
esempio, se un
numero elevato di operatori borsistici decide di scommettere sulla crescita di un
titolo e quindi comincia ad acquistarlo, questa domanda crescente determinerà
anche un aumento del prezzo del titolo, malgrado l’andamento della società
emittente sia rimasto inalterato.
Fonte: R. Marchese, B. Mancini, D. Greco, L. Assini, Stato e Società, Dizionario di
Educazione Civica, La Nuova Italia, 2009
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